Programma definitivo
La Costiera triestina è caratterizzata, in alcuni suoi tratti, da una morfologia a terrazzamenti di grande rilevanza paesaggistica e naturalistica, conseguente a una scelta insediativa e di colture agricole di eredità secolare a riparo dal freddo vento di bora. Anni di abbandono hanno reso quasi indistinguibile il suo ordito di muri a secco prevalentemente in pietra arenaria, con scalinate, recinzioni e collegamenti pedonali che il naturale rimboschimento e il progressivo crollo hanno reso oggi quasi inaccessibili.
La recente ripresa delle attività agricole ha condotto il WWF di Trieste e alcuni coltivatori a una prima condivisione di obiettivi di tutela e riutilizzo partendo dal presupposto che questo mosaico ambientale e paesaggistico giovi alla conservazione della biodiversità, in un ecosistema mediterraneo ai suoi massimi limiti settentrionali.
Nella Dichiarazione di Honghe (2010) i terrazzamenti sono definiti “sistemi agricolturali ed ecologici” da salvaguardare per la loro diversità biologica e culturale. Come tali, i paesaggi terrazzati sono luoghi di mediazione tra gli esiti estremi dell’agricoltura intensiva e dell’abbandono o della wilderness. Sempre più spesso negli ultimi anni si parla di biodiversità coltivata, di corridoi ecologici come collegamenti fondamentali per l’esistenza di forme di vita animali e vegetali, di habitat sinantropici in cui uomo e natura non siano in opposizione ma in un mutuo rapporto di assistenza e sostegno. Quali valenze ambientali assumono oggi i paesaggi terrazzati nel mondo?
Quali pratiche o interventi ne minacciano la valenza ecologica? In che modo coltivazioni e ambienti interstiziali (muri a secco) possono essere elementi che favoriscono la biodiversità? La sessione tematica Ecology and biodiversity organizzata dal WWF di Trieste invita a presentare studi, riflessioni ed esperienze al fine di elaborare linee guida per una gestione ecologicamente avveduta dei paesaggi terrazzati.